domenica 6 settembre 2009

Il sogno diventa realtà (Simona Zaccaria)

Frequentando la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania ho potuto prendere parte a vari progetti organizzati nell’ambito dell’insegnamento di Grammatica Italiana. In queste occasioni ho avuto la possibilità di partecipare ad una serie di incontri, il cui obiettivo principale era sensibilizzare l’uditorio (docenti e studenti) alle tecniche della didattica ludica. Quest’anno, finalmente, ha “preso il volo” un nuovo progetto, alquanto originale: Grammagiò. Scopo del presente blog è, infatti, rendere nota l’attività del nostro gruppo di lavoro, che si impegna nella pubblicazione e divulgazione di materiali utili per l’insegnamento della grammatica attraverso la didattica ludica, rivolta anche ad alunni stranieri. Tale attività si avvale della presenza di un sito internet, suddiviso in varie sezioni, nel quale è possibile reperire recensioni, esperienze pratiche, giochi e svariati materiali utili ai docenti. In particolare, io mi occuperò della sezione relativa alle esperienze di didattica ludica. Quest’ultima è, a mio avviso (e non solo), la chiave di svolta per l’insegnamento, il metodo “rivoluzionario” che permette di apprendere consciamente e in modo duraturo. Lo studente, infatti, è portato a rendere consapevole (e quindi grammaticalizzato) ciò che per lui è spontaneo (uso della lingua), attraverso operazioni di smontaggio e rimontaggio dei fenomeni linguistici analizzati. In tal modo la grammaticalità del fenomeno non è prescritta allo studente, ma è lo studente stesso che con opportune ridescrizioni e manipolazioni giunge a costruire il formato grammaticale adeguato a spiegare il fenomeno. Infatti l’induzione è un efficace meccanismo di apprendimento ed ha un ruolo fondamentale nel processo di generalizzazione, grazie al quale lo studente impara a ragionare sui fatti linguistici. Il punto di partenza è, dunque, un esempio concreto, il quale viene proiettato su un insieme di conoscenze pregresse e da questo confronto scaturisce la regola generale che deve essere appresa. Tuttavia non è scontato che la preparazione dell’insegnante e la scelta mirata dei contenuti bastino a garantire la buona riuscita di un programma di riflessione grammaticale. Lo scoglio maggiore è la conquista dell’interesse della classe. La modalità iniziale di presentazione del tema grammaticale su cui si vuole condurre una riflessione guidata riguarda l’ambito delle decisioni preliminari dell’insegnante. Il punto di partenza di un esperimento sarà posto per lo più sotto forma di problema e assumerà la forma linguistica della domanda. Così facendo, si mettono in discussione non solo le regole più complesse, fonte di dubbi o di veri e propri errori, ma anche le certezze più consolidate, allo scopo di verificarne l’attendibilità. In tal modo, lo studente da “allievo passivo” si è trasformato in “costruttore del proprio apprendimento”.
Simona Zaccaria

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